Centro di Fecondazione Assistita (PMA)

Le prestazioni del Centro di Fecondazione Assistita (PMA) sono prenotabili in forma privata o con copertura assicurativa.

Centro di Fecondazione Assistita (PMA)

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Centro di Fecondazione Assistita in Villa Pia

La Casa di Cura Villa Pia, struttura polispecialistica accreditata con il SSN, ha istituito un Centro di Scienze della Riproduzione e della Natalità di 3° Livello per la diagnosi e cura dell’infertilità costituito da uno staff multidisciplinare di elevato livello professionale in grado di garantire l’applicazione delle più moderne tecniche di riproduzione assistita (FIVET e ICSI).

L’attenzione dell’équipe, rivolta agli aspetti clinici e psicologici delle coppie, consentirà alla stessa di essere seguita e accompagnata durante l’intero percorso fino alla nascita e crescita del bambino.

Infertilità: quando è il caso di rivolgersi ad un medico?

INTERVISTA AL DOTTOR BONAVENTURA DE VIVO, RESPONSABILE DEL CENTRO PMA DELLA CLINICA VILLA PIA

In Italia si stima che oltre 45.000 coppie hanno difficoltà a concepire, ossia circa il 12-15% delle coppie in età fertile. Tale percentuale è in crescita ed è determinata da diversi fattori.

Sempre più coppie si rivolgono ai centri di PMA per raggiungere una gravidanza.

 

1) Dottore, partiamo dal principio. Cosa vuol dire PMA?

Con la sigla PMA si intende Procreazione Medicalmente Assistita, ossia un’area di medicina di alta specialità e complessità che ha come obiettivo aiutare le coppie con difficoltà ad avere figli  e a esaudire questo desiderio con un’assistenza specializzata.

 

2) L’età è una delle cause principali di infertilità? 

L’età assume grande importanza nel campo dell’infertilità perché direttamente correlata con la riserva ovarica, la quale decresce con il passare del tempo.

Dopo i 35 anni, infatti, diminuisce il numero di ovociti contenuti nelle ovaie, ma spesso si pone poco l’accento sul fatto che oltre a diminuire la quantità, soprattutto si riduce anche la qualità degli stessi.

La struttura genetica degli ovociti, infatti, con l’avanzare dell’età materna, tende a presentare con più frequenza delle anomalie che possono comportare mancati concepimenti, o mancato  impianto dell’embrione, aborti o anomalie cromosomiche del feto (ad es. Sindrome di down).

Anche quando si ricorre alle tecniche di PMA l’età mantiene un ruolo rilevante.

Basti pensare che su cento cicli di FIVET/ICSI iniziati in donne con età inferiore ai 34 anni sono state ottenute circa 28 gravidanze, mentre su cento cicli con donne di età superiore ai 42 anni si sono instaurate 5 gravidanze.

 

3) Dottore, può chiarirci quale è la differenza tra infertilità e sterilità? Spesso vengono utilizzati come sinonimi.  È corretto?

Assolutamente no.

La sterilità è la situazione di una coppia in cui uno o entrambi i membri della stessa sono affetti da una condizione fisica permanente che non rende possibile il concepimento. Questo si verifica in caso di azoospermia, di menopausa precoce o di assenza di utero congenita.

Si parla, invece, di infertilità quando una coppia, per cause relative all’uomo o alla donna, non riesce ad ottenere una gravidanza dopo un anno di rapporti costanti e non protetti. Il termine infertilità, quindi, al contrario di sterilità, non si riferisce ad una condizione assoluta, bensì ad una situazione generalmente risolvibile e legata ad uno o più fattori interferenti.

La differenza tra i due termini spesso viene elusa anche in ambito formale: autorità sanitarie, progetti ministeriali, personale medico, utilizzano come sinonimi due termini che tali non sono. Questo implica conseguenze socioeconomiche importanti.

Una coppia è affetta da sterilità primaria se non è mai sta0te in grado di concepire, si parla di sterilità secondaria se c’è  l’impossibilità di concepire u0n secondo figlio dopo aver già concepito e/o portato a termine una normale gravidanza.

 

4) Cosa si può fare per preservare la fertilità?

 La prima cosa che si può fare per proteggere la propria fertilità è non rimandare eccessivamente la decisione di avere un figlio (Ideale sarebbe non aspettare troppo dopo i 30 anni per la donna e 40 per l’uomo).

La seconda è stare attenti ad eventuali infezioni genitali. Una banale infezione, se trascurata, può portare a conseguenze irreversibili per la fertilità.

Un’altra buona abitudine è quella di mantenere uno stile di vita sano: un’alimentazione sana per evitare un eccessivo peso corporeo o un repentino calo del peso stesso per non alterare il ritmo mestruale o causare squilibri ormonali, evitare abuso di alcool, anabolizzanti o droghe perché interferiscono con la produzione ormonale.

In ultimo, ma assolutamente importante, effettuare controlli regolari con uno specialista per tenere sotto controllo la propria salute sessuale.

 

5) Quando è il caso di iniziare a pensare di rivolgersi ad un medico?

Per iniziare a porsi il problema è ragionevole aver avuto dei rapporti finalizzati al concepimento per almeno 6 mesi, senza ottenere la gravidanza.

Naturalmente i rapporti devono essere regolari e non protetti, in presenza di cicli mestruali regolari e in assenza di patologie che possano ridurre la fertilità.

È importante ricordare, come abbiamo già detto prima, che L’infertilità non riguarda solo le coppie che non hanno mai avuto figli.

A volte si possono incontrare delle difficoltà anche ad ottenere una seconda gravidanza, pur non avendo cambiato partner.

Diverso ancora è il caso di cambiamento di partner.

La fertilità è una variabile dipendente dalla coppia e non dal singolo individuo ed è per questo che per conoscere le proprie probabilità di fertilità, è sempre meglio che al colloquio con lo specialista in PMA siano presenti entrambi i partner.

 

6) Dopo il colloquio come si procede? Quali tecniche vengono proposte alle coppie?

In base alle cause d’infertilità della coppia possono essere utilizzate differenti tecniche alle quali si ricorre con gradualità, partendo dalle meno invasive, laddove possibile.

Queste tecniche sono:

  • L’inseminazione intrauterina (IUI), in cui gli spermatozoi del partner vengono inseriti direttamente in cavità uterina, al fine di favorire l’incontro con i gameti femminili (ovociti);
  • La Fecondazione in vitro, in cui gli ovociti della donna vengano aspirati dal follicolo e fecondati con gli spermatozoi del partner in laboratorio.

Le due opzioni di fecondazione in vitro sono:

  • FIVET (fecondazione in vitro embryo transfer): con questa metodica ovociti e spermatozoi vengono posti insieme in una piastra con terreno di coltura adatto e si lascia che gli spermatozoi penetrino l’ovocita in modo naturale.
  • ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo): è la microiniezione di un singolo spermatozoo direttamente all’interno della cellula uovo. È riservata ai casi in cui si teme che il liquido seminale possa avere determinate problematiche che inibiscono la fecondazione spontanea dell’ovocita.

 

7) Come si determina la scelta tra FIVET e ICSI?

La scelta fra la FIVET e la ICSI dipende non solo dalle caratteristiche del liquido seminale ma da diversi fattori come, ad esempio, l’età della donna, il numero di ovociti recuperati, la richiesta della coppia di criopreservare embrioni piuttosto che ovociti.

 

8) Nel caso in cui in uno dei due partner dovesse risultare una sterilità assoluta, quali sono le opzioni?

In questo caso è possibile ricorrere alla fecondazione eterologa, utilizzando spermatozoi e/o ovuli estranei alla coppia interessata alla nascita. I donatori verranno scelti sulla base delle caratteristiche fenotipiche della coppia utilizzando donne dai 20 ai 35 anni di età e uomini fino ai 40 anni.

Consultare precocemente uno specialista significa Prevenzione per l’infertilità, diagnosi tempestiva delle cause e, soprattutto, aumento dei tassi di successo delle tecniche di PMA.

Il centro di PMA della Clinica Villa Pia offre consulenze e servizi personalizzati che si adattano alle diverse necessità delle coppie grazie ad un’equipe composta da professionisti altamente specializzati quali ginecologi, anestesisti, psicologi, biologi, ostetriche, con utilizzo di tecnologie innovative e ambienti confortevoli.

Per ulteriori informazioni vi invitiamo a fissare un colloquio conoscitivo gratuito con il responsabile del centro, il dott. B. De Vivo contattando il Call Center della Clinica Villa Pia allo 06.5390290, oppure inviando una email all’indirizzo callcenter@clinicavillapia.it

 

Centro PMA Clinica Villa Pia: perché scegliere l’ICSI (l'Iniezione Intracitoplasmatica di Spermatozoi)?

L’infertilità di coppia è un problema di vaste proporzioni e coinvolge decine di migliaia di persone. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima intorno al 15-20% le coppie con problemi di fertilità nei paesi industrializzati.

Tale percentuale è purtroppo destinata ad aumentare per varie ragioni, ma soprattutto per il problema ambientale, per la sofisticazione degli alimenti e lo stile di vita.

Tra i vari trattamenti proposti dalla Clinica Villa Pia troviamo la ICSI. Ma che cos’è questo trattamento? Per quali casi è indicato?

Questa tecnica si chiama ICSI per il suo nome originale in inglese (Intra Cytoplasmic Sperm Injection). Sostanzialmente si tratta d’inseminare ogni ovocita attraverso la microiniezione al suo interno (citoplasma) di uno spermatozoo.

Con questa tecnica c’è un risparmio evidente di spermatozoi: c’è bisogno di un solo spermatozoo per ogni ovocita, quando invece nella FIVET convenzionale sono necessari tra i 50.000 ed i 100.000 spermatozoi.

 

Quando è indicata la ICSI?

La ICSI è indicata quando c’è un danno tubarico, infertilità inspiegata, endometriosi III/IV stadio, fallimento di precedenti FIVET, numero ridotto di ovociti, età della donna >37 anni.

È altresì indicata in seguito ad una diagnosi di sterilità maschile, evidenziata da una attenta anamnesi ed esami appropriati come il dosaggio dell’FSH, LH, della prolattina e del Testosterone e dall’esame del liquido seminale o spermiogramma.

L’analisi del liquido seminale è una indagine di laboratorio fondamentale che può rilevare una Astenospermia (ridotta motilità degli spermatozoi); Oligospermia (ridotto numero di spermatozoi); Teratozoospermia (difetti nella morfologia degli spermatozoi) e Azoospermia (assenza di spermatozoi nell’eiaculato), suddivisa in Azoospermia Ostruttiva e non Ostruttiva, in base alla natura dell’alterazione.

 

Ma quali sono i passi da compiere per effettuare una ICSI?

1. Controllo e stimolazione dell’ovulazione

Gli ovociti si ottengono grazie alla stimolazione farmacologica, con la somministrazione di ormoni follicolo-stimolanti , accompagnata da un monitoraggio del ciclo mestruale con la valutazione dei livelli ormonali nel sangue dell’ormone estradiolo, e con la misurazione ecografica costante dello sviluppo follicolare nelle ovaie.

Una volta stabilito che i livelli ormonali e che il numero e la dimensione dei follicoli sono adeguati, si avvia la maturazione degli ovociti attraverso l’iniezione dell’ormone HCG (Gonadotropina corionica).

 

2. Fecondazione in vitro

36 ore dopo la somministrazione del HCG, il ginecologo ottiene gli ovociti, mediante una puntura dei follicoli che li contengono, con controllo ecografico vaginale e aspirazione del liquido dal suo interno.

Questi liquidi vengono poi portati in laboratorio, dove il l’equipe di biologi analizza e ricava gli ovociti. Gli ovociti si manterranno alcune ore nel mezzo di coltura, mentre il seme viene opportunamente preparato (come nel caso dell’inseminazione artificiale).

Infine il biologo effettua l’iniezione intracitoplasmatica di un solo spermatozoo.

Questo procedimento prevede la selezione di uno spermatozoo ed il suo successivo inserimento nel citoplasma di un ovocita, per questo si utilizza un micromanipolatore collegato ad un microscopio. Questa fase deve ripetersi per ciascuno degli ovociti disponibili. Il giorno dopo si valuterà quanti ovociti siano stati fecondati.

 

3. Trasferimento

Tra il primo ed il terzo giorno, gli ovociti fecondati generano, in seguito alla loro divisione, degli embrioni che si trovano al giusto stadio per essere trasferiti nell’utero . Prima del trasferimento, si selezionano due o tre embrioni che vengono introdotti, con una piccola quantità di mezzo di coltura, in un sottile catetere. Il catetere sarà canalizzato dal ginecologo, sotto supervisione ecografica addominale, nella parte più alta dell’utero, dove infine verranno depositati gli embrioni.

 

4. Crioconservazione

I pre-embrioni che non sono trasferiti vengono crioconservati in azoto liquido (crioconservazione) e, una volta catalogati, sono riposti nella banca del seme.

Gli embrioni possono poi essere utilizzati in fasi successive se non si é riusciti a rimanere in stato interessante già al primo tentativo. Questo semplifica e rende più conveniente la procedura, sebbene si riducano le possibilità di successo della gravidanza.

Per prenotare la propria consulenza gratuita con l’equipe del Centro PMA della Clinica Villa Pia, contattate l’indirizzo email riproduzione.natalita@clinicavillapia.it oppure il numero 06/5390274 

I nostri professionisti

I referti saranno consegnati esclusivamente al'intestatario o a persona da questi delegata e munita di documento di identificazione.

In applicazione della Legge Finanziaria Nazionale n.296/06 cm.796 lett. R, qualora il referto non venga ritirato entro 30 giorni dalla sua disponibilità, il cittadino, che ha ricevuto la prestazione a carico del SSN sia in esenzione che pagando il ticket, dovrà corrispondere il costo della prestazione decurtata dell’eventuale ticket già pagato.

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